Lula e Nuses
Il Fiore
della Sposa
Un tempo, il Primo di Maggio, in alcune comunità arbëreshë*
della presila greca, tra le quali, quella di Santa Sofia d’Epiro, in provincia
di Cosenza, il futuro Sposo (Dhëndrri ), dopo avere effettuato una attenta ricerca, nei più svariati luoghi, dove
crescevano gli arbusti di Biancospino (Crataegus
monogyna), pianta appartenente alla
Famiglia delle Rosaceae, individuava un ramo, esteticamente valido, lo recideva
con cura e lo donava alla Sposa (Nuses) come segno d’amore. Infatti il Biancospino simboleggia la purezza
Il Biancospino, in più comunità arbëreshë, di questo
comprensorio, viene chiamato Murrìz e, nello stesso modo, nei due centri albanofoni, ubicati sul versante del
Pollino lucano, ossia: San Costantino Albanese e San Paolo Albanese. Uguale
anche a Portocannone e a Ururi, altri due comuni arbëreshë della provincia di
Campobasso, in Molise. Invece a Frascineto, comune della provincia di Cosenza,
situato ai piedi del massiccio del Pollino, quindi siamo di nuovo in Calabria,
viene chiamato Kulumbìdhe.
Ancora una volta, emergono affinità e differenze fra le varie
comunità arbëreshë, pertanto, oltre a salvaguardare e tutelare l’unità, di tale
minoranza etnico-linguistica, è ancor più necessario farlo con le diversità,
che esistono all’interno di questo sparpagliato aggruppamento di centri
albanofoni.
*La minoranza
etnico-linguistica Arbëreshe, formata da popolazioni provenienti da
aree territoriali del sud-ovest della penisola balcanica, è presente in Italia
da diversi secoli; il primo sbarco avviene nella seconda metà del XV secolo e
l’ultimo nel XVIII. Tale comunità, composta da più comunità sparpagliate in
tutte le regioni della cosiddetta Italia meridionale e in Sicilia, non è
inserita in un’area geografica unica, delimita da netti confini, bensì è un
aggruppamento di nuclei urbani, i quali formano la cosiddetta Arbëria.
1 MAGGIO MMXX
Lucio Franco Masci
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