Elogio alle curiosità inutili


A Luis Sepùlveda, Poeta dello stupore


Appena ho incrociato la scena, nella quale la tenera fanciulla, vestita con un costume tradizionale arbëreshe, durante la manifestazione della Vallja a Civita, si piega e volge la testa, verso la sua destra, per guardare chissà chi o che cosa? Non ho potuto fare a meno di scattare, anche perché amo le istantanee, e quindi mi piace riprendere le effimere spontanee composizioni.


Nel rivedere l’immagine, mi sono subito ricordato dello straordinario album di Bob Dylan, pubblicato nel 1978 e intitolato Street Legal, dove, sulla copertina vi è lui, che gira, però, la testa verso la sua sinistra. E tutte le volte che guardo questa foto, in questo caso è un’autentica fotografia, scritta con la luce, quindi non digitale, come la mia, che è una semplice immagine, ancora, dopo tanti anni dall’uscita di questo disco, mi chiedo perché Bob Dylan guardava da quella parte? Stava aspettando un taxi, oppure una persona o il momento giusto, per attraversare la strada, trafficata dalle auto, o chissà chi o che cosa? 

Probabilmente non saprò mai, cosa stesse guardando/aspettando la ragazzina che girava la testa a destra e il Menestrello di Duluth, volgendo lo sguardo, alla sua sinistra. Però, una cosa certa è, che sono anche queste semplici curiosità, apparentemente insignificanti, che generano stupore; il senso di meraviglia, scoperto nel periodo infantile, che se perennemente coltivato, senza pudore, e senza la paura di essere accusati di immaturità, ci permetterà di non invecchiare mai,  tutte le volte che si rinnova, crea un contatto con il senso dell'arte, la quale si rivela anche in queste inutili sensazioni.

Lucio Franco Masci


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